domenica 13 aprile 2014

Sul Monte Lisser con le ciaspole

Il forte del Lisser faceva coppia col dirimpettaio forte di Cima Campo, per sbarrare la Valsugana.
Siamo sull'altipiano di Asiago, proprio nei luoghi descritti da Emilio Lussu nella prima parte di "Un anno sull'altipiano": la Val Frenzela, Stoccareddo, Monte Fior e Monte Spil sono ad appena qualche chilometro di distanza.
Arrivati sulla pianeggiante sommità del Monte Lisser si vede tutto il campo d'azione della Strafexpedition prodotta dal furbastro Patto di Londra: in basso a destra la spianata di Valmaron e sulla sinistra il massiccio delle Melette con il Monte Spil e il Monte Fior. Sullo sfondo a destra, la striscia bianca Portule-Cima Dodici-Ortigara-Caldiera.
Il forte del Monte Lisser e il forte Leone, sulla dirimpettaia Cima Campo, erano
stati pensati come due guardie armate capaci di battere l'ingresso del Canale
di Brenta per cannoneggiare la rotabile della Valsugana e le sue alture, consi-
derata la porta d'ingresso in caso di invasione. Le vicende belliche si dipana-
rono in modi non conformi al pensiero degli strateghi del Regio Esercito
cosicchè il forte non venne mai realmente impiegato in battaglia.
Vedi le altre foto in Picasa Web Album.
I lavori di costruzione iniziarono in fretta e in furia sul finire del 1911 per bloccare un eventuale attacco austroungarico verso la pianura veneta.
Il nostro cambio di casacca, infatti, era nell'aria da tempo e giunse a maturazione nel gennaio del 1915 con il Patto di Londra.
Il tracciato in Google Earth.
Gli austroungarici non la presero bene e nella primavera del '16 lanciarono la Strafexpedition, la "spedizione punitiva".
L'8 giugno del 1916, proprio nel corso della Strafexedition, il Forte Lisser entrò in azione cannoneggiando per errore le truppe amiche in azione sul vicino massiccio delle Melette e venne anche colpito da alcuni colpi di mortaio austriaci.
Negli anni seguiti alla WW1 fu poi depredato delle sue parti metalliche dai "recuperanti" e, passato il fascismo e la WW2, si salvò per un pelo dall'assalto degli impianti sciistici, che invece travolsero il vicino Monte Fior.
Il piccolo impianto costruito a Casara del Tombal fallì in breve tempo lasciandosi dietro la consueta scia di cemento e rottami.
Oggi, come numerose altre fortificazioni risalenti alla Grande
Guerra, è interessato da meritori seppur lenti progetti di recupero. Il fatto di non far parte del circo bianco lo rende una bella (e facile) meta escursionistica.

Quote e dislivelli:
Quota di partenza/arrivo: m 1.270 (Casera del Tombal)
Quota massima raggiunta: m  m 1.633 (Monte Lisser)
Dislivello assoluto: m 363
Dislivello cumulativo in salita: m 365
Dislivello cumulativo in discesa: m 376
Lunghezza con altitudini: km 6,5
Tempo totale netto: ore 2:20
Difficoltà: T

Descrizione del percorso:
di fronte al parcheggio di Casera del Tombal (m 1.270) parte la forestale in leggera salita che aggira il versante meridionale del monte. Poco prima di Casera Palma, a quota 1.420,  si lascia la stradella e si prende a destra proseguendo sempre in campo aperto verso nord e prendendo gradatamente quota fino ai 1.633 metri dell'ampia cima.

Come arrivare:
Dalla Valsugana ai sale ad Enego proseguendo in direzione di Gallio e Asiago. Giunti al Bivio Dori (cartello) si prende a destra giungendo in breve al ristorante Casera del Tombal (parcheggio).

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