martedì 20 agosto 2013

L'anello del Sas de Pütia (Peitlerkofel in tedesco)

Il monolite alto 2.875 metri che svetta fra la Val Badia, la Val Pusteria e la Val d'Isarco viene di volta in volta indicato come Sas de Pütia, Peitlerkofel, Sass da Putia (più diverse varianti).
Sass da Putia Peitlerkofel
L'anello si snoda tra le vaste praterie che contornano la base del Sas de Pütia.
La babele toponomastica dei territori ladini sorprende e disorienta; alle antiche denominazioni ladine si sono aggiunte quelle tedesche e, buone ultime, le approssimative italianizzazioni del fascista Ettore Tolomei, che ancora resistono, alla faccia del buon senso.
Sotto la pioggia sull'anticima del Sas de Pütia. Quelle che sembrano due palme
sono effettivamente tali. Qualcuno ce le ha pur messe! Piove sottile, senza tempo-
rali e fulmini. L'ombrello fa comunella con le palme. Siamo forse in spiaggia?
Vedi le altre foto in Google Foto.
E pensare che nei territori occitani del Piemonte le triplici indicazioni non esistono: i cartelli riportano solo il nome più usato in loco che può essere di volta in volta itialiano, francese o "dialettale".
Il tracciato in Google Earth.
👉Il giro ad anello attorno al "sasso" parte ed arriva dal Würzjoch/Passo delle Erbe (m 2.002) e si svolge in senso antiorario, riservando così la parte meno ripida al ritorno. Ha richiesto più tempo del previsto a causa della deviazione andata-ritorno fino all'anticima (m 2.813). Non siamo saliti fin sulla vetta principale (m 2.875) per evitare la breve ferratina che percepivo come rischiosa per la mia spalla ancora quasi convalescente. In futuro si vedrà...
L'aggiunta ha finito con aumentare la durata del giro, che da tre ore e mezza è cresciuta a sei e mezza, anche a causa dei temporali con pioggia battente che ci hanno tormentati sulla via del ritorno.
Comunque, anche con tempo brutto il paesaggio merita, le vedute e i profili dolomitici qui sono veramente di largo respiro, le praterie da cartolina.
Lungo il percorso ad anello che contorna la base del monte
si incontrano diversi punti di ristoro con gestori evidentemente interessati a mantenere in perfetto ordine il sentiero, che pare quasi una di quelle promenade che impreziosiscono Merano e Bolzano.

Dislivelli e tempi:
Quota di partenza e arrivo: m 2.040
Quota massima raggiunta: m 2.813
Dislivello assoluto in salita: m 773
Dislivello cumulativo in salita: m 1.245 (compresa la salita all'anticima)
Dislivello cumulativo in discesa: m 1.250 (compresa la discesa dall'anticima)
Tempo totale netto: ore 6:40
Lunghezza del percorso: 18,5 km
Difficoltà: E

Come arrivare al Passo delle Erbe:

In auto la via più breve per chi proviene dalla Val d'Isarco è passare dalla Val di Funes o anche da Bressanone (in questo caso su strada asfaltata aperta solo nei mesi estivi). Altrimenti dalla Val Badia (St. Martin in Thurn/San Martin de Tor/ San Martino in Badia). Alpasso parcheggi a pagamento.

Descrizione del percorso:
Dal passo (m 2.008) è bene percorrere l'anello in senso antiorario, così la salita alla Forcela de Pütia (m 2.357) è all'inizio della giornata; partendo presto una parte del canalone rimane in ombra, quindi più fresco.
Dalla forcella l'anello prosegue in piano sulla sinistra, un percorso semplicissimo e privo di difficoltà che aggira la base del Sas de Pütia tagliando le praterie dolomitiche. I saliscendi sono modesti ed è possibile spezzare il percorso sostando ad uno dei numerosi punti di ristoro che s'incontrano lungo il percorso. L'anello si chiude poco sopra al passo in località Mont de Fumela (m 2.067 - posto di ristoro). Con la sola esclusione del canalone iniziale, dove in qualche passaggio oltre alla gamba serve anche fermezza di piede, il percorso è leggero ed elementare, adatto veramente a tutti.
La deviazione dalla forcella (m 2.357) all'anticima (m 2.813) aggiunge 456 metri di dislivello sempre su sentiero ben tracciato, largo ma ripido, comunque mai difficile.

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