sabato 20 aprile 2013

Sul Monte Roén dal Passo della Mendola

E' una panoramica cima prativa e boscosa che si trova nell'alta Val di Non, tra Trentino e Sudtirolo.
Bolzano dalla cima del Roen.
Il Monte Roen (m 2.116) è l'elevazione più alta della Costiera della Mendola, nome con cui si indica un tratto delle Alpi della Val di Non (siamo nelle Alpi Retiche meridionali).
E' facilmente raggiungibile dai campi e malghe del versante noneso, cade invece a picco sulla Bassa Atesina, con un salto di quasi duemila metri.
La vicina Testa Nera dalla cima del Roen.
Vedi le altre foto in Picasa Web Album.
Grazie anche al bel panorama circolare che offre, è meta di gite domenicali adatte a tutti. Chi proviene dalla Val d'Adige e
parte, ad esempio da Tramin-Termeno, deve invece affrontare una lunga escursione lungo ripidi sentieri e vincere un dislivello ben maggiore..
escursioni_invernali
Raggiunto il Passo della Mendola si è trovato parcheggio presso la stazione della funicolare che scende in quel di Caldaro. 
Il tracciato in Google Earth.


Da qui una scaletta conduce a una stradina asfaltata (cartello per il rif. Genzianella) che scende fino ad arrivare presso alcune casette dove troviamo un segnavia. Ora si sale, arrivando in breve a un’altra stradina dove normalmente troviamo la traccia che seguiremo fino alla meta.


Superato il rif. Genzianella (chiuso d’inverno) troviamo, subito dopo, un bivio. Da destra arriva un sentiero proveniente dalla stazione a valle della seggiovia che sale nei pressi del rifugio Mezzavia,
sentiero che lasciamo a destra per proseguire con il segnavia estivo nr. 500.
Il nostro itinerario prende quota, passa sotto la seggiovia quindi sbuca su una pista da sci. Quest’ultima si attraversa in leggera diagonale, per poi rientrare nel bosco arrivando al rif. Mezzavia (chiuso d’inverno).
Proseguiamo con un percorso non faticoso, ma un po’ monotono giacché si dipana in mezzo ai boschi, belli ma ben poco panoramici. Superando ancora delle baite e continuando con comodo sbuchiamo infine in una radura da cui si vede la mole terminale del M. Roèn di fronte a noi.
Seguendo la traccia battuta scendiamo all’ex Malga di Romeno (ora rif. Roèn, chiuso d’inverno come i precedenti) dove vi consiglio di fare sosta per due motivi.
Il posto è molto bello: a sinistra c’è una buona vista sul gruppo del Catinaccio e del Latemàr sullo sfondo, tra i due, la Marmolada. A sinistra invece si vede il Cevedale con il suo gruppo.
Da qui è tutta salita fino alla Cima, per cui un momento di riposo ci sta proprio bene, magari per un leggero spuntino.
Ripreso il cammino, rientriamo tra la vegetazione d’alto fusto che però dirada, era ora, man mano che acquistiamo quota regalandoci, poco alla volta, delle belle visuali.

Quando finalmente arriviamo in vetta (segnale trigonometrico) il panorama è immenso e a 360°, in pratica è un unico susseguirsi di gruppi montagnosi che si distendono a perdita d’occhio. Vale proprio la pena arrivare fin qui!

Quote e dislivelli:
Passo Mendola : m 1.363
Rif. Genzianella : m 1.450
Rif. Mezzavia : m 1.600
Rif. Malga di Romeno : m 1.768

Monte Roèn : m 2.116
Dislivello : + 800 m c. / – 35 m c.
Tempo : andata e ritorno h 6:30

Note:

volendo si può salire utilizzando la seggiovia, che però apre alle 9,30, per poi scendere al rif. Mezzavia e da lì prendere il sent. 500. Per arrivare all’impianto dal Passo della Mendola si percorre una larga strada asfaltata, seguendo le indicazioni per i campi da golf e la seggiovia stessa.
Invece che percorrer la Val di Non fino al Passo della Mendola si può arrivare costì anche utilizzando la funicolare che sale dalla Val dell’Adige dal paese di Caldaro, più precisamente dalla loc. S. Antonio.
La funicolare supera un dislivello di 854 metri in 12 minuti con una pendenza media del 65%. Fu ideata dall’architetto Emil Strub e il 19 ottobre del 1903, dopo solo 14 mesi di complessi lavori (date le asperità del terreno e l'elevata pendenza), l'impianto entrò in servizio. Si tratta di una delle funicolari più lunghe e più ripide d’Europa.
Nel 2009 l’impianto ha subito lavori di ammodernamento, oltre a una revisione generale, un intervento costato 2,6 milioni di euro. Per quanto riguarda le cabine, lunghe 12,5 metri con una capienza di 80 viaggiatori, hanno aria condizionata e un’ampia superficie vetrata compreso il tetto. Per il futuro si pensa a una fermata intermedia collegata a un sentiero per gli escursionisti.

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