sabato 17 marzo 2012

Vedute austroungariche dal Pizzo di Levico

Questo forte-osservatorio è un nido d'aquila costruito dagli imperiali ai tempi della WW1: scavarono direttamente nella roccia di vetta.
Era collegato con la ferrovia della Valsugana da un sistema di teleferiche e dalla ardita strada d'arroccamento "Kaiserjäger Weg", oggi conosciuta col nome di "strada del menador" e percorribile in auto da Levico Terme fino al Passo di Vezzena. Il vecchio percorso aperto dagli austroungarici è stato modificato negli anni Ottanta provocando trent'anni di frane, smottamenti e cementificazioni successive.
Notizie sul forte e descrizione dell'itinerario:
Per la sua posizione strategica era chiamato l'occhio degli altipiani. Era infatti un forte-osservatorio d'artiglieria. Controllava il versante sud verso Asiago ed il versante nord della Valsugana fino alla tenaglia del Forte di Tenna e di Col delle Benne che chiudevano l'accesso a Trento. Situato sulla sommità del Pizzo di Levico o Cima Vezzena, sul bordo di un precipizio, fu costruito dal 1907 al 1915 armato con artiglieria leggera e mitragliatrici per la propria difesa. Era collegato telefonicamente con Monterovere, sede del Comando Militare. escursioni_estive
Fin dai primi giorni di guerra fu soggetto a furiosi ed impressionanti bombardamenti.
Acquistato dal Comune di Levico nel 1933, attualmente riveste notevole interesse soprattutto per la sua posizione ardita e per il panorama che si gode dalla sua sommità. Sul tetto negli anni '50 la SAT di Levico ha posto una croce metallica, ben visibile anche dalla vallata.
E' un'opera in calcestruzzo e cemento armato originariamente disposta su tre piani, dotata di cunicoli sotterranei e celle stagne per le munizioni. E' circondato da un fossato ricavato nella roccia che disegna un ferro di cavallo sul terreno profondo circa 5 m. e largo fino a 8. Aveva una pianta trapezioidale inserita in una gola artificiale di roccia protetta da fitte fasce di reticolati.
 (dal sito Laviadelbrenta.it)

Si parte dal Passo di Vezzena (m 1.404), raggiungibile in auto da Lavarone lungo la "strada della Fricca" oppure da Caldonazzo e Levico lungo la "strada del Menador". In prossimità dell'albergo del passo parte la strada, asfaltata ma chiusa al traffico, che in circa mezz'ora raggiunge comodamente il Forte di Busa Verle. Il percorso prosegue, sempre su strada asfaltata (possibilità di tagliare per i prati) fino a raggiungere, sulla sinistra, il bivio in cui il sentiero n° 405 sale ripido nel bosco per raggiungere la sommità del Pizzo. Noi abbiamo seguito invece la strada asfaltata, che più avanti curva a sinistra (tralasciare la strada forestale per Malga Marcai di sotto che si stacca sulla destra) e poco dopo curva a destra. In prossimità di tale curva, sulla sinistra parte la strada militare che raggiunge il Pizzo di Levico, pertanto si abbandona la strada asfaltata per seguire tale strada che progressivamente guadagna quota fino a raggiungere i ruderi del Forte di Cima Vezzena (1h 30' dal Forte di Busa Verle).
Dai ruderi del Forte in pochi minuti si può raggiungere la sommità del Pizzo di Levico (Cima Vezzena, m 1.908) su cui è posta una croce metallica e da cui si può godere un'eccellente panorama sulle montagne circostanti con una superba vista sui sottostanti laghi di Caldonazzo e di Levico. Prestare tuttavia la massima attenzione perché sulla cima il Pizzo è strapiombante sulla Valsugana ed una semplice disattenzione si può rivelare fatale. 
Il ritorno può avvenire lungo lo stesso itinerario, oppure (come abbiamo fatto noi) scendendo per i prati lungo un percorso non segnato e raggiungendo la Malga Marcai di sopra, da cui si segue in discesa la strada asfaltata che riporta al Forte Busa Verle e quindi al Passo di Vezzena. (notizie e foto di Gigi & Paolo)

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